Intelligenza: Oltre l'Umano
L'Intelligenza Non è Solo Umana: Un Nuovo Sguardo
Per decenni, l'idea di intelligenza è stata indissolubilmente legata all'essere umano. Abbiamo immaginato le menti brillanti come le nostre, capaci di linguaggio, ragionamento complesso e coscienza. Ma se vi dicessi che questo modo di pensare potrebbe averci fuorviato, impedendoci di riconoscere le infinite forme di intelligenza che ci circondano, e persino quelle che stiamo creando? Il mondo ipermoderno in cui viviamo e gli incredibili nuovi sviluppi tecnologici ci invitano a un cambio di prospettiva radicale, suggerendo che l'intelligenza non è un'esclusiva umana, né richiede un cervello come il nostro.
Il Problema dell'Antropomorfizzazione
La nostra tendenza a "umanizzare" tutto ciò che incontriamo – che sia un animale, una pianta o un programma informatico – è un istinto profondo, ma può essere un ostacolo alla comprensione. Quando ci troviamo di fronte a un agente intelligente, come un algoritmo nel nostro browser, siamo portati a paragonarlo a noi stessi, anziché, per esempio, a erbe o lumache. Questo approccio è fuorviante e ci rende difficile studiare e persino immaginare intelligenze che sono "altre" rispetto alla nostra, definite come "aliene" non nel senso di extraterrestri, ma semplicemente "diverse da noi".
Si pensi ai primi pionieri dell'Intelligenza Artificiale: quando cercarono di creare un prototipo di intelligenza, svilupparono programmi come il Logic Theorist e il General Problem Solver, capaci di manipolare simboli e dimostrare teoremi. Il messaggio era che l'intelligenza dovesse riguardare la capacità di ragionare formalmente sui simboli, un concetto molto umano. Ma questa visione, per quanto affascinante, ha limitato il campo per molto tempo.
Una Definizione Più Ampia di Intelligenza
Ormai è il momento di adottare, come proposto da molti studiosi tra cui il Prof. Nello Cristianini, una definizione di intelligenza che va ben oltre il modello umano: "l'abilità di comportarsi in modo efficace in situazioni nuove". Questa capacità non richiede necessariamente un cervello, un linguaggio o una coscienza. Possiamo trovarla in diverse forme e misure, perfino in piante, colonie di formiche e software.
Su questo pianeta, l'intelligenza esisteva già molto prima che gli esseri umani pronunciassero la prima parola: predatori che cacciavano in branco, uccelli che sfuggivano ai pericoli, colonie di formiche che prendevano decisioni complesse sulla costruzione dei nidi. Sono tutte espressioni di intelligenza, perché dimostrano la capacità di un "agente" di agire nel suo ambiente, usando informazioni sensoriali per prendere decisioni e perseguire obiettivi. Questo comportamento, chiamato "teleologico", implica che l'agente si muova consistentemente verso uno scopo specifico, che sia la sopravvivenza, l'incremento di un punteggio in un videogioco o il profitto di un negozio online.
L'Importanza del "Corpo" e dell'Ambiente
Secondo questa prospettiva, un agente intelligente necessita di un "corpo", inteso come un modo per interagire con l'ambiente ed esserne influenzato. Questo "corpo" non deve essere necessariamente fisico; può essere anche digitale, come nel caso degli agenti che operano sul Web.
Cruciale per l'emergere di un comportamento intelligente è anche l'ambiente in cui l'agente opera. Deve essere un "mondo regolare", almeno in parte controllabile e osservabile, dove le azioni appropriate aumentano le possibilità di successo. In un ambiente così, un agente può anticipare il futuro e l'esito delle proprie azioni, imparando regolarità anche deboli per affrontare situazioni nuove, comprese quelle mai viste prima. L'apprendimento è definito come qualsiasi modifica del comportamento dovuta all'esperienza.
Oltre il Test di Turing: Intelligenza "Aliena"
Il famoso Test di Turing, che per decenni è stato l'unico criterio operativo per definire l'intelligenza di una macchina, richiedeva a un computer di ingannare un giudice umano facendogli credere di conversare con una persona. Tuttavia, questo test, essendo basato sul riconoscimento di relazioni visive e sulla manipolazione del linguaggio umano, è intrinsecamente antropocentrico. Non riuscirebbe a catturare l'intelligenza di una rana, di un gatto, o di molti altri sistemi che chiaramente mostrano comportamenti intelligenti.
Il punto è che non c'è un "ingrediente segreto" universale dietro ogni espressione di intelligenza, né un singolo test per misurarla. Piuttosto, dovremmo aspettarci di trovare una varietà di "espedienti o trucchi", come riflessi, pianificazione, ragionamento e apprendimento, che si combinano per generare comportamenti intelligenti
La Fallacia dell'Intelligenza Universale
Spesso, siamo portati a credere che gli esseri umani siano dotati di una sorta di intelligenza universale, superiore a qualsiasi altra forma di vita. Le nostre abilità mentali sono straordinarie, ed è facile trovare compiti che solo noi possiamo svolgere. Ma è altrettanto facile trovare compiti in cui altri agenti, siano essi animali o macchine, ci superano: dai riflessi più veloci alla memoria visiva, ai calcoli complessi. La nostra mente è specializzata e limitata da assunti sul nostro ambiente, rendendoci "incompetenti" in compiti che violano tali assunti, come la comprensione del mondo subnucleare o la lettura di codici a barre.
L'idea di un'unica "intelligenza generale" come una capacità unidimensionale è fuorviante. Le capacità che raggruppiamo sotto il termine "intelligenza" sono multidimensionali, e agenti diversi sono migliori in compiti diversi. Riconoscere l'intelligenza in tutte le sue forme significa rinunciare all'illusione che noi esseri umani siamo il metro di paragone di tutte le cose intelligenti. È un passo, come il principio copernicano per la cosmologia e la biologia, che può liberare il nostro pensiero, permettendoci di comprendere meglio le "intelligenze aliene" che incontriamo quotidianamente, dai sistemi di raccomandazione ai modelli linguistici.
Questa nuova comprensione è fondamentale non solo per espandere i nostri orizzonti concettuali, ma anche per imparare a coesistere con le nuove creature intelligenti che stiamo creando.